La Juventus è uscita dalla sfida con il Barcellona completamente ridimensionata: sconfitta pesante e la consapevolezza che la squadra sia ancora in costruzione. Nonostante questo, un inguaribile ottimista potrebbe vedere il bicchiere mezzo pieno anche in questo caso. Per alcuni tratti del primo tempo, i bianconeri sono stati molto bravi in fase di pressing alto e riaggressione dopo la perdita del possesso palla: segno che, comunque, la squadra crede alle idee di Pirlo e lavora per assimilarle quanto prima. Anche a livello difensivo, la linea arretrata non ha fatto male e si è dimostrata piuttosto solida nonostante, per lunghi tratti, la manovra offensiva dei blaugrana assomigliasse ad un assedio in stile medievale.

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PROBLEMA - Le noti dolenti, e ormai questo è un leitmotiv, arrivano dal centrocampo. La mancanza di un regista e la poca qualità - in termini di ragionamento e precisione - nei piedi di Bentancur e Rabiot ha rallentato enormemente la manovra, fino a renderla estremamente prevedibile. Non è un caso che, spesso, a provare le imbucate verso le punte sia stato Bonucci dalla retroguardia o Cuadrado che, da esterno basso, ha provato qualche palla filtrante a sorprendere la difesa del Barcellona. Quello della Juventus è un centrocampo dotato di grande quantità ma che manca di cervello, di gestione del pallone e di fantasia.

COME SUPERARE IL PROBLEMA - La sessione di calciomercato è alle spalle e, prevedibilmente, a gennaio non ci saranno scossoni. Come superare, quindi, l'impasse data dalla mancanza di un regista? A far la differenza, in questo caso, dovranno essere i singoli, i calciatori maggiormente dotati tecnicamente. A difese schierate, la Juventus soffre perché gioca lenta e compassata e, molto raramente, trova l'imbucata; molto più spesso finisce per infrangersi contro la linea arretrata avversaria fino ad arrivare a perdere il pallone o passarla indietro per far ripartire l'azione. Calciatori come Kulusevski, Chiesa e lo stesso Dybala hanno le doti tecniche per far svoltare le partite, devono crescere in termini di personalità, prendersi delle responsabilità e creare situazioni di vantaggio. Senza un cervello a centrocampo, il sistema di gioco della Juventus dovrà mettere i fantasisti nelle condizioni di isolarsi e andare all'uno contro uno con i difensori. Schemi sì, ma il talento dei singoli a brillare, questa parte almeno è un fatto già visto. La missione di Pirlo, quindi, diventa quella di esaltare le doti tecniche dei calciatori a disposizione e inserirli in un sistema di gioco che riesca a bypassare le debolezze che questa squadra sta continuando a dimostrare a centrocampo.