"Il colpo di genio di Allegri: le mosse che hanno trasformato la Juve". Titola così il Corriere dello Sport, che racconta come l'ultima Juventus, quella vista contro lo Zenit dopo i due ko contro Sassuolo e Verona. Bella, convincente, aggressiva e votata ad offendere, molto più forte di quella timida e impaurita che spesso si vede in Serie A. Allegri deve cambiarla e guarda avanti per creare una Juve senza fantasmi e paura, ma Fiorentina e Lazio saranno i banchi di prova del nuovo assetto.
 
L'ASSETTO - Come scrive il quotidiano, per la prima volta in questa stagione la Juve ha giocato una bellissima partita, vincendola ben oltre i due gol di scarto. Un Dybala a livelli assoluti, una squadra attiva nelle due fasi e che guarda solo davanti, nel gioco e nella pressione. Ha giocato con due ali d'attacco (Chiesa offensivo e Bernardeschi di lavoro, rottura e fatica), con un regista come Locatelli, che guarda avanti e si butta nello spazio e un centrocampista di inserimento come McKennie. Fuori i palleggiatori come Arthur, ma anche i rallentatori di gioco come Bentancur, fuori anche Rabiot, troppo spesso spento, indolente e contratto. Un 442, diventato 433 ma anche 424 alle volte. Ecco che Allegri ha trovato il suo colpo di genio. 

Verso la Juve: 'Fiorentina la squadra con più rigori, il dato eccezionale sul possesso'
IN CAMPIONATO - Ora però torna il campionato italiano e il dubbio c'è: può essere questo il punto di equilibrio della Juventus di oggi e del prossimo futuro? Una formazione così offensiva può diventare la base per il rilancio in campionato? Fiorentina e Lazio i banchi di prova, perché in Serie A è più difficile. Tatticamente soprattutto, ma anche mentalmente, visto che la Juve insegue ancora a grandi distanze le prime della classe. Sotto questo punto di vista dovrà sbloccarsi prima di tutto e la chiave potrebbe essere un calcio più propositivo e aggressivo, che mangi l'avversario in ogni zona. La Champions è la medicina della Juve, ma la cura deve estendersi alla Serie A. Oltre i rischi per cambiare tutto.