Il commento del giornalista Paolo Condò, dalle colonne di Repubblica:

"La Juve di Allegri non ha mai avuto un gioco al quale appoggiarsi nei momenti di luna storta. Ha avuto un’organizzazione difensiva sufficiente a sporcare la fase di tiro dei rivali, qualche giocata di classe delle sue individualità e la tigna per cercare la soluzione vincente anche in extremis. Sono le qualità di una ciurma di gregari, non di una scuderia ricca di cavalli di razza tra campioni del mondo e d’Europa; ma il calcio del tecnico livornese non contempla la costruzione di un meccanismo nel quale ogni singolo ragioni in funzione del collettivo, il suo è un copione “aperto” in attesa della giocata del solista".