Per chi vive il calcio come Massimiliano Allegri un derby è sempre una partita speciale. Pragmatico ma attento ai segni, realista ma proiettato al futuro: sa che Juventus-Torino non vale solo tre punti, ma potrà dare un senso al recente passato - "il pareggio di Bergamo sarà un buon risultato se batteremo i granata" - e all'immediato futuro, che si chiama Villarreal. Quello di questa sera è un derby diverso da quello dell'andata: è cambiata la Juve, è cresciuto il Torino - a dispetto delle due sconfitte consecutive. 

DERBY VERO - I granata hanno assimilato ancora di più il Dna del tecnico croato che tanto somiglia a quello del Toro. La Juventus sembra rivitalizzata dopo una super scossa come quella arrivata dal mercato di gennaio e - parole dello stesso Allegri - "ragiona da gruppo". Ecco perché gli ingredienti per una stracittadina densa di emozioni ci sono tutti. C'è poi la sfera personale di Max, livornese doc ma - col tempo - anche adottato da Torino. E con amici tifosi del Toro pronti a "rompere le scatole". Un aspetto che aggiunge un po' di pepe a una ricetta che è già appetitosa di suo. E che ha i tifosi tra gli ingredienti principali: "Abbiamo bisogno di loro". 

Pellegrini titolare con il Torino? Arrivano le parole di Allegri
MOLTITUDINI - Parole di un Allegri che dopo qualche mesa sembra essersi ripreso a tutti gli effetti la Juventus. Nuovo o vecchio Max? Difficile rispondere quando si è di fronte a un uomo che - citando Bob Dylan - contiene moltitudini. Una sfaccettatura è certamente rimasta: quella dell'attenzione, del non dover mai sottovalutare gli avversari: "Gli ultimi risultati nei derby non devono condizionarci, un derby non è mai sbilanciato. Per noi è la terza partita di fila contro una squadra che gioca così, speriamo di aver imparato qualcosa". È dalla realtà che si impara, lo insegna un pragmatico doc come Allegri. Ma per poi spingersi a sognare un po' oltre.