Tutto era iniziato così. Uno scatto realizzato e postato su tutti i canali social, nello stordimento generale per un colpo che, nonostante fossero passati 15 giorni, non era ancora percepito come reale da molti. In primis dai tifosi. Cristiano Ronaldo è arrivato alla Juventus e si allena alla Continassa con tutti coloro che hanno preso parte al Mondiale fino agli ottavi e, di conseguenza, non alla tournée estiva in America. Una lista corposa, fatta soprattutto di attaccanti: Douglas Costa, Cuadrado, Dybala e... Gonzalo Higuain. Proprio lui, il Pipita, che ancora non sa quale sarà il suo destino: in chiave mercato e in termini di futuro...


STORIA - Sì, perché se le voci di una partenza di erano già fatte sentire, percepite con insistenza soprattutto quelle che lo vedevano come nuovo giocatore del Chelsea di Maurizio Sarri, e invece... Cambio di rotta. Nonostante il fratello procuratore abbia ribadito la voglia di restare a Torino da poco, il Milan ci prova e la Juve apre la porta. C'è bisogno di vendere, risanare in parte le spese per CR7, suo ex compagno a Madrid, accolto e salutato in pochissimi giorni, e suo prossimo "nemico". Il portoghese sostituisce l'argentino: non sarà uno più l'altro, ma uno contro l'altro. Ormai è chiaro, passano i giorni e il colpo si chiude: Higuain passa al Milan, la Juve ringrazia e l'attaccante saluta, con un po' di rammarico, come ammesso dalle prime interviste alle ultime settimane. 


RABBIA - C'è rabbia in Higuain, voglia non tanto di vendetta, ma di dimostrare di essere fondamentale, di essere un pezzo grosso, scaricato ingiustamente, anche dietro una causa come quella del bilancio. E allora quale miglior occasione si far infrangere una Juve che pare imbattibile a San Siro, nella nuova casa, davanti ai nuovi tifosi? Ma qui il destino si mette di traverso, quel pallone pesa e la forza per buttarlo in porta dagli 11 metri non è sufficiente. Su quel palo e sulla mano di Szczesny si infrangono i sogni di dimostrarsi ancora bello e vincente. Ancora decisivo. La serata si potrebbe già chiudere qui, il peso psicologico è già importante: i palloni non arrivano, il Milan non può giocarsela alla pari e l'unica occasione è stata fallita miseramente. Sulle spalle di Higuain c'è tutto questo, ma anche di più: c'è la consapevolezza di essere stato scaricato, ed è come se ora l'avesse realizzato per davvero. Via da una Juve che ambisce a vincere tutto, da una rosa che è tra le migliori di sempre e che per questo potrebbe essere ricordata, via per andare in una squadra che, in questo momento, è tecnicamente inferiore. Via non per scelta, ma per costrizione. E qui, al termine di un pensiero così duro da mandare giù, arriva l'esplosione: la rabbia, l'espulsione, le lacrime, le scuse. Tutte fasi di un processo di consapevolezza, di presa di coscienza da parte di chi si sente tradito.

A consolarlo, perlomeno, ci sono i vecchi compagni. Da Chiellini a Matuidi, abbracci e parole, come a dire che andrà tutto bene. Un piccolo scorcio in una gara buia, arrivato subito dopo il contatto con la sua nemesi: quel CR7 che ha anche provato a calmarlo, senza successo, e che lo ha giustificato nel post partita, lui colpevole solo di essere CR7 e di aver scelto la Juve. 

E, intanto, qualche tifoso spera in un clamoroso ritorno, spera in questo episodio per riavvicinare Juve e Higuain, andato via solo in prestito: del resto sognare non costa nulla per i supporters bianconeri... (I loro commenti nella nostra gallery).