Oggi Maurizio Sarri è tornato a parlare pubblicamente, ai microfoni di Sky Sport. Finalmente, una ventata di normalità, con il tecnico toscano che ha preso parola per la prima volta dalla fine della quarantena: un momento di confronto importante, per capire in che condizioni si trovi la squadra in questo momento, a tre mesi dall'ultima partita. L'attesa cresce, la prima sfida in programma sarà il ritorno della semifinale di Coppa Italia contro il Milan, poi, l'eventuale finale. In seguito, ripartirà il campionato, insomma, di tutta frenesia si proverà a portare a termine questa strana stagione, riempiendo il calendario a più non posso. Inevitabile, com'è inevitabile che alla fine del campionato, non si potrà rifiatare: c'è la Champions, lasciata in sospeso sull'1 a 0 patito dalla Juventus a Lione. 

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Dall'andata, quindi, saranno passati quasi sei mesi, una vita calcisticamente parlando. Se non altro, per i francesi che, con il campionato già archiviato, arriveranno alla sfida di Torino con un tempo infinito di inattività. Eppure, oggi Sarri ha provato a fare chiarezza, mettendo in evidenza l'altro aspetto della medaglia. Perché se il Lione avrà perso il ritmo partita, c'è anche il rischio che la Juventus arrivi invece fuori giri, dopo un trimestre stressante sotto il sole d'estate. E sulla gara secca, la storia insegna, servono 90' al massimo, non tanti di più. ​

Così, Sarri ha parlato chiaramente: "So che una lunga inattività si paga ma nella mia esperienza ti dico che non si paga alla prima partita, sarebbe un vantaggio se dovessimo giocare tre partite in una settimana contro il Lione ma in gara secca penso che non ci siano grandi ripercussioni". Insomma, potrebbe davvero essere più difficile per la Juve che non per il Lione? Certo, i francesi ad esempio riabbracceranno Mephis Depay, forse il giocatore più importante della squadra che non ci sarebbe stato in una normale partita di ritorno. Inoltre, arriveranno con il coltello tra i denti, proprio per l'astinenza da calcio giocato e per un risultato favorevole ancora da difendere. Forse ha ragione Sarri, potrebbero esserci più insidie per la Juventus...