VISITE A MADRID - «Come già si sapeva mio fratello ha un problema alla tibia, ma lo staff medico della Juventus ci aveva spiegato che sarebbe rientrato in settimana. Ci siamo fidati delle loro parole. Poi, all'Atletico Madrid, Moise ha fatto degli esami approfonditi, che hanno evidenziato tempi di recupero più lunghi di circa tre settimane. Se avesse giocato con l'attuale infiammazione avrebbe rischiato di aggravare la situazione, mettendo a repentaglio anche ogni possibilità di andare agli Europei. Ho letto in questi giorni che non saremmo contenti del lavoro dell'agente Alessandro Lucci: niente di più falso. Con lui ci troviamo benissimo. Anzi, le visite a Madrid ci hanno permesso di fare luce sulle condizioni di mio fratello, che adesso è sereno e tranquillo».
CONCORRENZA - «Sì, ma a Moise non piacciono le cose facili. L'Atletico Madrid sarebbe stata una scelta simile a quella del Psg: aveva davanti Neymar e Mbappé, ma si è messo in discussione. Lo avrebbe fatto anche con Simeone, con la prospettiva di giocarsi il posto con Griezmann, Morata e Depay. Non ha paura della concorrenza, nemmeno alla Juventus: può giocarsela con tutti, lo ha dimostrato persino giocando da zoppo, come in autunno. L'attacco bianconero è fortissimo, ma lui può starci tranquillamente».
OBIETTIVI - «Convincere Allegri a scommettere su di lui, ma soprattutto recuperare dall'infortunio nella maniera migliore possibile. Fra tre settimane tornerà in campo: lui vuole incidere, perché il suo obiettivo è ancora quello di andare agli Europei. Lo desidera con tutte le sue forze».
SPALLETTI - «Sì, aveva parlato col ct quando la Fiorentina aveva mostrato interesse per Moise qualche settimana fa. In generale anche Spalletti sarebbe stato d'accordo per un prestito, perché mio fratello ha ovviamente bisogno di giocare per tornare stabilmente in Nazionale».