Animo da campione. Battagliero quando serve, ma sempre disponibile. Dusan Vlahovic è un giovane già maturo e l'ha dimostrato molto spesso negli ultimi tempi. Decisioni, prese di posizione, volontà forti e sogni chiari, da portare fino in fondo. Ma è anche uno di quelli che non si dimentica da dove è arrivato e chi l'ha aiutato ad essere ciò che è. Firenze è stato un pezzo importante della sua carriera: per il suo arrivo in Italia, per la sua maturità e per il salto alla Juventus. Quella di ieri è stata indubbiamente una serata complessa, affrontata con il solito ghigno e la grande personalità, ma comunque difficile. 

I fischi, i fischietti, i cori razzisti e gli insulti. Firenze lo aspettava, non aspettava altro e lui in qualche modo ha risposto. Ha tenuto botta sul campo, combattendo con i centrali viola e sfiorando anche il gol. Ma il vero gol l'ha segnato dopo il 90esimo. Dopo una partita in cui ha ricevuto solo fischi e insulti, ha risposto da campione: Venuti, amico e tifosissimo della Fiorentina, ha segnato l'autogol decisivo per la vittoria bianconero e al fischio finale è scoppiato in lacrime. Un pianto inconsolabile, che proprio Dusan Vlahovic, ex compagno di spogliatoio, ha cercato di frenare. Un abbraccio, qualche parola, che non lenisce il dolore ma comunque aiuta. Il gesto da campione, l'ennesimo, anche dopo 92' minuti di fischi e fischietti.