Il messaggio della Juventus alla squadra è arrivato, forte e chiaro: "Comanda Allegri". Lo fa per status, lo fa per il passato bianconero e lo fa perché è tornato per farlo. E' lui che tiene il polso della squadra e delle decisioni, confrontandosi con la dirigenza e il presidente, ma seguendo le sue idee e il suo modo di fare. Così la Juventus prova a uscire dalla crisi. 

MESSAGGIO E... - Un messaggio ben recepito dallo spogliatoio, in cui però circola una domanda. L’ultimo spicchio di Verona-Juventus ha lasciato qualche interrogativo: ma perché non provare a giocare più spesso così? Alzare i ritmi, rischiare il tutto per tutto, magari lavorando di più sulla fase offensiva. Le stesse domande che si fanno alcuni calciatori bianconeri, scrive la Gazzetta. Ovviamente, gli ultimi minuti frenetici erano dettati dalla volontà di recuperare, ma la voglia di costruire di più resta.

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PIU' AGGRESSIVA - Una Juve più aggressiva è stata un obiettivo, sia di Sarri sia di Pirlo, che però si sono arresi a compromessi, dettati anche – forse soprattutto – alle abitudini difensive di Cristiano Ronaldo, che senza palla lavora molto poco. Massimiliano Allegri ha fatto un’altra scelta: la sua Juve difende spesso bassa e riparte, ma così facendo risulta sempre poco aggressiva. Non si vede solo nelle gare, ma anche nei numeri: StatsBomb spiega che nella classifica della pressione sugli avversari dopo 10 giornate la Juve è terzultima e penultima nelle riaggressioni. Alcuni giocatori - si legge - si chiedono se un’altra via non sia possibile, se la Juve non sarebbe più pericolosa organizzando diversamente la fase offensiva, lavorando su altri automatismi.