DAL BRASILE ALL'ITALIA - "Il calcio italiano è molto interessante. Mi avevano detto che l'Italia è la miglior palestra per un difensore: a distanza di tempo dico che avevano ragione, la Serie A è il top per un difensore".
SU COSA SI E' CONCENTRATO - "Sull'apprendere la lingua, perché devi capire. La tattica poi l'apprendi. Mazzarri mi ha dato una grossa mano, vuole la marcatura a uomo che in Brasile non esiste, mi diceva sempre che in area si deve marcare e bisogna mettersi bene con il corpo. E poi il suo collaboratore Claudio Nitti mi diceva che non giocavo il pallone velocemente, mi ha fatto migliorare tanto e mi sono fermato spesso al Filadelfia per apprendere i segreti".
SI SENTE A LIVELLO DEI PIU' FORTI ATTACCANTI EUROPEI? - "Sì, perché sono cresciuto mentalmente e tatticamente. Sono pronto ad affrontarli, sempre".
SOGNO - "Giocare con la Nazionale. Mi sto allenando bene, sto facendo il massimo e vorrei gocare il Mondiale in Qatar. Sto aspettando il mio momento e non voglio farmelo passare".