A proposito dello scempio arbitrale, targato Valeri (vedi alla voce Di Marco) Zampini ha tirato la zampata: “Vogliamo l'audio di Pjanic!” Sarebbe da finir qui, appunto. Invece no! Bisogna continuare, bisognerebbe continuare. Anche senza un Procuratore federale tifoso (vedi alla voce Pecoraro). I tifosi, o semplicemente chi segue il calcio, nei blog, nei commenti, negli hashtag: “Vogliamo l'audio di Di Marco”. Certo è, tecnicamente, una castroneria, come lo era quella di Pecoraro che invocava un audio, a rigore di regolamento, inesigibile.

DI MARCO - Fra l'altro, quel secondo giallo era opinabile, il piede a martello di Di Marco sulla gamba di Bonaventura (rivisto da Valeri al Var!) da rosso diretto. Ma la castroneria su Pjanic è diventata leggendaria, viene ripetuta ancor oggi. Perché il metodo è questo. E' il metodo “fake”. Non importa che sia vero,  esagerato o falso. Se c'è la Juventus di mezzo: martellare, martellare, martellare. Giorni fa, è uscito addirittura un film che si chiama “Er gol de Turone era bono”. Roba capitolina, vernacolare, per carità, ma insomma, mica tanto...E' andato al Festival di (de) Roma e ora gira nelle sale. Sembra che sia stato addirittura coprodotto dalla Rai. “E ' una ferita sempre aperta che ci portiamo dietro. Un episodio che ci ha condizionati e che ha fatto la storia del calcio. L'idea che qualcosa ci sia stata tolta ci dà ancora fastidio”. Certo è una ferita inventata, ma così ancor oggi, dice Roberto Pruzzo. Nel documentario protagonisti sono i tifosi, più o meno noti, tutti traumatizzati, tutti a indicare il colpevole: l'arbitro, anzi il guardalinee, la Juve! Dopo 40 anni nessuno dice quello che Carlo Sassi, il giornalista responsabile della moviola Rai, dichiarò testualmente: “La moviola accertò che Turone era in fuorigioco, quindi il goal non era valido, ma a Roma poi avevano variato le immagini per dimostrare il contrario”. No! Er gol de Turone era bono! E la fabbrica antijuventina continua a sfornare i suoi prodotti.