Fabio Paratici è l'arma segreta del mercato della Juve. Questa squadra leggendaria è stata costruita anche grazie a lui, grazie alle sue intuizioni e al suo lavoro continuo, che ha reso semplici trattative complesse, che ha permesso di sbaragliare una concorrenza spesso spietata. Tanto che, come rivela Tuttosport, c'è un vero e proprio "Metodo Paratici", con cui la Juve scopre i talenti e sceglie su quali puntare. 

Paratici ha un modo chiaro di lavorare. Una frase che ripete spesso è "meglio vedere una volta in meno un giocatore in campo, ma andare una volta in più a cena con la sua famiglia". Perché gli uomini vengono ancora prima del giocatore, testa e cuore contano quanto i piedi. E trasmettere fiducia è importante. Faccia a faccia o anche solo virtualmente, con un telefono sempre all'orecchio. Meticoloso, vede milioni di partite, si innamora dei talenti e poi fa l'impossibile per portarli a casa. L'ha fatto con Vidal, l'ha fatto con Tevez o con Coman. Senza dimenticare Barzagli e quella marea di gare del Wolfsburg visionate prima di puntare su di lui. Lui, che poi è diventato uno dei massimi artefici della leggenda.

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Non lavora da solo, ovviamente. Come spesso accade, il talento è frutto del lavoro di squadra. Paratici è eccezionale, ma come lui lo sono Ribalta e Longoria, capi degli osservatori, e Giani, primo degli osservatori. La passione di Paratici, poi, è per la Ligue 1, dove si è innamorato di tanti. L'ultimo è Tolisso, per dirne uno. E tanto talento nello scovare talenti non è passato inosservato: lo vogliono Tottenham, Arsenal, Liverpool e PSG. Lui, però, non vuole lasciare Torino e la Juve non vuole assolutamente privarsene.