Il fatto che Pirlo parli poco, dunque, lascia il tempo che trova. Le crepe o gli scricchiolii juventini, a questo punto della stagione, hanno invece almeno una causa evidente. Siccome una squadra di calcio non è la sommatoria aritmetica di 11 giocatori, una “macchina” che si riduce all’assemblaggio deterministico delle sue componenti, ma un sistema più complesso, almeno una cosa si è capita. Quando la Juve gioca con Rabiot e Ramsey gioca in nove; quando non ci sono, in 11 o 12. Insomma il problema principale, oltre a un incontrista forte davanti alla difesa, è costituito da quei due.
Ora, è vero: sono in rosa, sono costati poco o nulla, ma tanto di stipendio, e forse quindi, non vanno svalutati (il computo in questi casi è comunque opinabile) però il rischio è che svalutino la classifica. Buffon presentò Rabiot come un fenomeno, ma l’aveva visto solo in allenamento; Ramsey nel campionato inglese aveva praterie da attraversare. Qui è diverso. Ci sono le partite contro avversari e il calcio è ossessivamente più tattico e chiuso. Almeno nel nostro Campionato. In Champions può essere diverso, ma la domanda è: Ramsey e Rabiot, che non sono da Campionato, sono da Champions?