Il rapporto tra Max Allegri e Federico Chiesa è sempre stato caratterizzato da una mancanza di affinità, ma sorprendentemente non si sono mai verificate polemiche tra di loro. Come racconta Gazzetta, quando Allegri è arrivato a Torino con l'obiettivo di riportare la Juventus al successo, ha rilevato alcune limitazioni nel gioco di Chiesa, così come in Kulusveski e De Ligt, e le ha evidenziate. Tuttavia, grazie alla disponibilità mostrata dal calciatore, nulla è stato in grado di rovinare la loro relazione fin dall'inizio. 

IL GRANDE OSTACOLO - Nel corso degli ultimi due anni, il principale ostacolo è stato rappresentato dall'infortunio di lunga durata di Chiesa, che ha spinto il tecnico a cercare soluzioni alternative. Di fatto, Allegri non ha mai avuto a disposizione quel giocatore che si è rivelato determinante sotto la gestione di Pirlo e successivamente all'Europeo con Mancini, tanto che nell'ultima stagione, anche verso la fine, non lo ha mai considerato un titolare.

Mercato Juve, 4 squadre su Chiesa
DUE QUESTIONI - Ci sono due questioni delicate che caratterizzano il rapporto tra Chiesa e l'allenatore della Juventus, entrambe non banali. La prima, evidenziata durante il primo periodo di Allegri alla Juventus, riguarda l'idea di Max secondo cui il giocatore fatica spesso a mantenere un livello costante di prestazioni nel lungo periodo. Secondo l'allenatore, Chiesa dovrebbe imparare a gestirsi meglio per evitare momenti di poca lucidità durante le partite, dato che il suo stile di gioco si basa su scatti e velocità. La seconda questione, che potrebbe diventare un vero ostacolo per il prossimo anno, riguarda l'aspetto tattico: Allegri desidera mantenere il modulo 3-5-2, mentre Chiesa vorrebbe continuare il suo percorso come ala in un tridente, poiché crede che possa essere più efficace sia in Italia che in Europa. Sembra che ci siano poche possibilità di trovare un compromesso su questa differenza di visione.