Alessandro Botti, trainer dei cavalli di Max Allegri (e non solo), a Chantilly ha visto vincere Real Cecile, cavallo che il tecnico ha in comproprietà con Carlo Ancelotti. E da lì racconta alla Gazzetta: “Nel luglio 2021, sempre al Longchamp, Allegri ha vinto all'esordio il Prix Hocquelus con Light Up My Dream, un cavallo che gli avevo proposto tramite amici in comune. Da buon toscano, Allegri è un appassionato di vecchia data, le corse le ha nel sangue e non è un caso che la divisa della scuderia sia amaranto e stella bianca, in onore del Livorno".

CORTO MUSO - “Era di un mio cliente, gliel'ho proposto al 20%. Il nome l'ha scelto mia moglie Ilaria, ex giornalista, prendendo spunto dalla famosa conferenza stampa dove spiegò il concetto del corto muso nell'ippica, applicabile anche nel calcio. E l'idea è subito piaciuta anche a lui. È un buon cavallo, tornerà a correre appena risolto qualche contrattempo fisico”.

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CAVALLI - “Ci siamo incontrati di persona solo questo mese in occasione della sfida tra il Psg e la Juventus, in Champions League. Abbiamo preso un caffè insieme all'hotel e chiacchierato della sua passione che coltiva da sempre con gli amici livornesi. In realtà ci siamo scambiati anche vedute in generale sui rispettivi sport, mi ha raccontato la sua giornata tipo e ha voluto sapere come si lavora a Chantilly, dove non è ancora riuscito a venire. Ma prima o poi ci si organizza”.
 
COM'E' - “Ci sentiamo spesso per telefono. Almeno due o tre volte a settimana, direttamente o tramite il gruppo Whatsapp, o tramite gli amici con cui ha investito nei cavalli. Di solito vuole sapere come stanno. Gli mando i video degli allenamenti e se può ci parliamo prima delle gare, per convalidare la miglior strategia. È un po' come un presidente di club che prima della partita vuole sapere dall'allenatore che squadra manda in campo, con quali schema e giocatori: i cavalli in fondo sono come atleti di alto livello. Poi se non glielo impedisce il calendario della Juve, segue le gare che analizziamo insieme dopo il traguardo. E lui ne sa, perché vede subito se ci sono stati problemi o colpi di sfortuna, se cavallo o fantino potevano far meglio. Così è anche più facile lavorare, perché Max è ambizioso come lo è nel calcio".