CORTO MUSO - “Era di un mio cliente, gliel'ho proposto al 20%. Il nome l'ha scelto mia moglie Ilaria, ex giornalista, prendendo spunto dalla famosa conferenza stampa dove spiegò il concetto del corto muso nell'ippica, applicabile anche nel calcio. E l'idea è subito piaciuta anche a lui. È un buon cavallo, tornerà a correre appena risolto qualche contrattempo fisico”.
COM'E' - “Ci sentiamo spesso per telefono. Almeno due o tre volte a settimana, direttamente o tramite il gruppo Whatsapp, o tramite gli amici con cui ha investito nei cavalli. Di solito vuole sapere come stanno. Gli mando i video degli allenamenti e se può ci parliamo prima delle gare, per convalidare la miglior strategia. È un po' come un presidente di club che prima della partita vuole sapere dall'allenatore che squadra manda in campo, con quali schema e giocatori: i cavalli in fondo sono come atleti di alto livello. Poi se non glielo impedisce il calendario della Juve, segue le gare che analizziamo insieme dopo il traguardo. E lui ne sa, perché vede subito se ci sono stati problemi o colpi di sfortuna, se cavallo o fantino potevano far meglio. Così è anche più facile lavorare, perché Max è ambizioso come lo è nel calcio".