Il segnale è arrivato. Il weekend perfetto, quello che la Juve aspettava per rosicchiare punti preziosissimi per la lotta scudetto. Due recuperati sull'Inter, fermata 0-0 dall'Udinese, tre sul Milan, caduto in maniera roboante contro l'Atalanta (3-0), e altri tre presi al Napoli. Alla vetta ne mancano ancora sette, con una partita da recuperare proprio contro gli azzurri, ma la svolta può essere arrivata. Il 2-0 contro il Bologna certifica la crescita della squadra, che ha trovato certezze, punti di riferimento e che prova a limitare gli sbandamenti.

Proprio questo, infatti, è stato il limite più grande fino ad oggi. Continuità mancante, superficialità nella gestione dei momenti e delle situazioni, ma soprattutto sbalzi di concentrazione. Un girone di rodaggio per capire dove migliorare, su chi puntare e come muoversi. Un girone per comprendere che la Juve ha bisogno di certezze e di vittorie, che sono la medicina migliore per risolvere i cali di attenzione, per far crescere i giovani e non concludere "mai" il ciclo vincente. Del resto, anche Agnelli l'ha ricordato di recente: il trofeo migliore è sempre il prossimo. Rodaggio fatto, ma finito. Questa Juve sa dove deve cambiare e deve farlo, oggi comincia la seconda parte di una stagione, che riparte da Supercoppa e Bologna per essere migliore.