Nuovo colpo di scena in casa Juve per quello che riguarda la vicenda legata all'inchiesta avviata dalla procura federale. Nei giorni scorsi, infatti, Madama aveva ricevuto l'assist del Tar sull'obbligo di consegnare agli avvocati difensori la carta Covisoc, con la quale la Vecchia Signora spera di convincere il Collegio di garanzia sul vizio di forma e restituire di fatto i 15 punti sottratti a gennaio. 

NUOVA PROROGA - Biosognerà però attendere ulteriormente, dato che il procuratore federale Chinè ha chiesto una nuova proroga per le 'manovre stipendì' e le 'partnership sospette' che sarebbero state accordate con diverse società e che aveva successivamente portato all'invio della carte alle procure di Bologna, Cagliari, Genova, Udine, Bergamo e Modena). Questo fa si che Chinè possa chiedere alla Procura generale dello Sport del Coni due ulteriori tempi di di indagine: uno di 40 giorni e che sarebbe scaduto ieri, l'altro invece di 20, grazie al quale si potrebbe estendere fino alla fine del mese. 

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I RISCHI - Vicenda che dunque rischia di complicarsi e che oltre ai dirigenti potrebbe coinvolgere in modo diretto anche i calciatori che avrebbero firmato quegli accordi, se mai ce ne fossero, i quali potrebbero andare incontro ad una squalifica di un mese.