La Juventus, nella figura in particolare del presidente Andrea Agnelli, del vice-presidente Pavel Nedved, dell'ex direttore sportivo Fabio Paratici e di altri dirigenti afferenti all'area business del club bianconero, è finita nel mirino della giustizia sia ordinaria che sportiva, dovendo rispondere delle accuse di falso in bilancio e false comunicazioni e fatturazioni.

I diretti interessati sono finiti sotto la lente d'ingrandimento degli inquirenti per quanto riguarda gli articoli 2621 e 2622 del Codice Civile e il decreto legge 74/2000 e rischiano "pene relative in base alla gravità della violazione" (cit. Calciomercato.com).

Dal punto di vista sportivo, cosa rischia la Juve? Posto che dimostrare un ricorso fraudolento alle plusvalenze è sempre molto complicato (il Chievo fu beffato essenzialmente da due fattori: intercettazioni telefoniche inequivocabili e operazioni di mercato condotte sempre con la stessa società, il Cesena) in base all'articolo 31 del Codice di Giustizia Sportiva della Figc, lo scenario più probabile in caso di comprovati "comportamenti diretti a eludere la normativa federale in materia gestionale ed economica" è quello di dover pagare multe salate.

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E le conseguenza più gravi come penalizzazioni in classifica o addirittura retrocessione? Solo nel caso in cui i comportamenti mendaci siano stati orchestrati per ottenere l'iscrizione a un campionato per cui altrimenti, senza le operazioni illecite, non si sarebbe riusciti a ottenere l'idoneità.