Fischio d'inizio, riparte la partita fuori dal campo legata alle plusvalenze, processo dal quale la Juventus e i dirigenti coinvolti erano stati assolta insieme ad altri 11 club nello scorso Aprile da parte del tribunale nazionale della Figc. Impossibile fissare una valutazione oggettiva alle prestazioni dei giocatori, questa la motivazione dietro la sentenza che aveva prosciolto i vari club. La procura della Figc però, dopo aver esaminato gli atti della Procura di Torino inerenti l'inchiesta prisma, ha richiesto - il 22 dicembre - la revocazione di quella sentenza e apertura di una nuova inchiesta per la presenza di nuovi atti - secondo l'accusa - significativi. 

SANZIONI PIU PESANTI? - L'udienza presso la corte federale d'appello inizierà oggi alle 12:30, il procuratore, Giuseppe Chiné, motiverà la propria istanza e avanzerà nuove richieste sanzionatorie. In precedenza l'accusa avevo chiesto multe per le società e inibizioni per i dirigenti ma in questo caso, riferisce Tuttosport, tali richieste potrebbero essere più pesanti. Poi toccherà ai rappresentanti dei club e dei dirigenti; prima per sollevare delle eccezioni di inammissibilità e poi difendersi nuovamente nel merito.

Inchiesta Plusvalenze, cosa deciderà domani la Corte d'Appello FIGC
LA STRATEGIA DIFENSIVA - Tra i punti principali su cui si muoverà la difesa ci sarà quello, scrive il quotidiano, del "ne bis in idem", ovvero il principio secondo il quale nessuno può essere processato due volte sui medesimi fatti. C'è poi la parzialità della richiesta di revocazione (visto che non riguarda il Napoli) anche se la sentenza della corte era univoca per tutti. Un altro aspetto riguarda quello poi delle sanzioni. I club infatti, se il Procuratore cambierà le richieste, potrebbero contestare questa scelta visto che nei precedenti procedimenti l'accusa partiva dal presupposto che le sue richieste fossero fondate.

I TRE SCENARI - Non è da escludere che già oggi la corte decida e ci sono tre scenari possibili. Il primo è che la revocazione sia ritenuta inammissibile e che quindi tutti siano prosciolti. Il secondo è che la revocazione sia ammissibile ma infondata nel  merito, e quindi anche in questo caso tutti sarebbero prosciolti e c'è poi la terza via. Ovvero che la revocazione sia ammissibile e anche fondata nel merito. Se così fosse, la Juventus e gli altri club avrebbero 30 giorni per ricorrere al Collegio di Garanzia e riformulare tutte le eccezioni di inammissibilità.