A poco più di un mese dall’udienza preliminare fissata il 27 marzo, si apre un nuovo fronte dell’inchiesta Prisma per “accordi segreti con altri club”, come titola questa mattina il Corriere Torino; e sotto i riflettori finisce “una carta segreta per Mandragora”, riporta La Repubblica. Un nuovo fronte che potrebbe portare a contestazioni supplettive di fronte al Gup.
 
L’accusa è al lavoro per provare l’esistenza di accordi segreti con altri club, per acquisti e cessioni di calciatori con formule e cifre differenti dai contratti depositati in Lega e formalizzati da “side letter”, scritture private – al pari di quelle contestate per la manovra stipendi -, per far quadrare i conti.
 
Juve, Kante resta un obiettivo: le ultime
Fabio Paratici li aveva definiti “debiti morali”, secondo la Procura si tratterebbe di debiti reali derivanti da side letter. In questo contesto, nell’ultima settimana i pm hanno ascoltato Rolando Mandragora, il padre in veste di agente del giocatore, e Stefano Campoccia, vice presidente dell’Udinese.
 
Questo il resoconto dell’operazione che ha insospettito e messo al lavoro i Pm: “Mandragora, oggi nella rosa della Fiorentina, viene ceduto dalla Juve all’Udinese nel 2018 per 20 milioni di euro, con una plusvalenza di oltre 13 milioni. Il contratto prevedeva una clausola facoltativa di «recompra» a 26 milioni da esercitare entro il 2020. Mandragora gioca due anni, con risultati poco brillanti, e nel giugno 2020 si infortuna al crociato. Tuttavia, la Juve lo ricompra a 10 milioni di euro (più 6 di bonus) per poi lasciarlo in prestito ai friulani. Secondo i pm, parallelamente al contratto depositato in Lega in cui si parlava di «facoltà » di riacquisto, la Juve avrebbe sottoscritto un secondo accordo segreto con «obbligo» di riacquisto. L’operazione — stando all’ipotesi investigativa — avrebbe permesso alla società bianconera di iscrivere nel bilancio 2019 la plusvalenza e di non iscrivere il debito di 26 milioni”.
 
Tracce di questo debito sarebbero state trovate in una mail del 10 luglio 2020 di Claudio Chiellini, capo dell’area prestiti della Juve. In questo documento, il dirigente bianconero elenca le cifre dovute a club e agenti e al fianco della voce Udinese scrive 26 milioni. Non solo Udinese, però. Perché altre side letter riguarderebbero debiti con l’Atalanta per 14,5 milioni di euro non messi a bilancio. Gli impegni d riacquisto non specificati nei contratti depositati in Lega sarebbero per Mattiello (4 milioni), Muratore (4 milioni), Caldara (3,5 milioni) e Romero (3 milioni).