Se gioca Kulusevski non gioca Dybala, se gioca Dybala non gioca Kulusevski. Si pestano i piedi sulla stessa mattonella.

Questo "principio tattico secondo Andrea Pirlo" ci ha accompagnato per tutta la stagione, con il talento svedese schierato più spesso come attaccante che come esterno offensivo, e un utilizzo rigorosamente alternativo dei due.

Poi arriva la partita-salvagente sul campo del Sassuolo, e all'improvviso scopriamo che forse era tutto un castello di carte che poggia su basi non proprio solidissime: Dybala seconda punta, Kulusevski ala, ciascuno nel suo ruolo, palla perfetta di Dejan per il tocco sotto della Joya, vittoria in ghiaccio.

A volte il calcio è davvero più semplice di quanto lo si voglia presentare, ripete sempre un illustre predecessore di Pirlo. Repetita iuvant. Anzi, Juvent. E il quarto posto, grazie anche all'azione combinata di questi due giocatori bianconeri di gran tecnica ma molto discussi, può essere ancora raggiunto.

Kulusevski e le difficoltà iniziali: 'Sapevo che venire alla Juve...'
Chissà se, con qualche dogma in meno dell'allenatore e qualche problema fisico in meno (soprattutto dell'argentino) avessero potuto giocare di più insieme...