La bomba del Corriere della Sera non passerà inosservata: nel corso di Inter-Udinese c'è stata una rissa fra due importanti esponenti del mondo ultras nerazzurro. Che rischia di aprire una ferita profonda che preoccupa perfino la questura milanese. Tutto nasce da un coro partito durante la partita che recitava "Vittorio uno di noi" e che ha fatto storcere il naso a tanti. Quel Vittorio è Vittorio Boiocchi, 66enne storico leader del gruppo Boys San, condannato a fine anni '90 a 30 anni di carcere ​per narcotraffico e rapina a seguito di inchieste antimafia legate ai clan Fidanzati e Guzzardi di Cosa Nostra. Boiocchi è uscito dal carcere e lentamente è tornato ad affacciarsi alla curva e dice di aver chiuso con quel passato. Dove nasce il problema? Si irrita Franchino Caravita, storico capo che da 50 anni ha la curva ai suoi piedi.

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DOPO IL CORO - Come racconta il Corriere della Sera, Caravita lascia il suo posto, va a cercare Boiocchi, lo porta ai margini della curva vicino all'ingresso della gradinata e inizia un'accesa discussione. Boiocchi risponde rifilando due pugni in faccia a Caravita prima che altri "capi" intervengano a calmare gli animi. A fine gara Boiocchi si è anche sentito male e dopo aver lasciato San Siro è stato ricoverato in ospedale in terapia intensiva. Adesso indaga la Digos: la paura è che l'ala più interessata agli affari criminali e meno al tifo puro possa prendere il controllo della Nord.