Andrea Maldera, esperto di tattica attualmente nello staff tecnico del c.t. ucraino Shevchenko, ha analizzato per Tuttosport la sfida tra Inter e Juventus in programma stasera: "Vedendo la Juventus di questi mesi, il modo di giocare di Pirlo è meno legato a giocate predefinite rispetto a quello di Conte, che ama ripetere certe situazioni in maniera sempre più qualitativa e con velocità d’esecuzione superiore. Andrea è un po’ meno rigido, si basa più sui principi che sugli schemi".
LA CHIAVE PER LA JUVE - "Creare disordine all’Inter, che è una squadra molto forte fisicamente e nei duelli individuali. I bianconeri non devono dare punti di riferimento. In fase difensiva l’Inter difende a cinque e difficilmente rompe la linea. I due esterni di centrocampo si abbassano all’altezza dei tre centrali. Il 3-5-2 diventa un 5-3-2 e ciò significa che in mezzo al campo ha soltanto i tre centrocampisti. La Juventus dovrà tenere i suoi esterni molto alti per abbassare i quinti nerazzurri, cioè Hakimi e il laterale di fascia opposta, e cercare la superiorità numerica con gli inserimenti di Ramsey o di un’altra mezzala. I bianconeri in fase offensiva dovranno aver pazienza, cercando di far girare la palla da destra a sinistra fino a quando i tre centrocampisti dell’Inter non avranno perso certe distanze, con l’obiettivo di crearsi degli spazi centrali tra le linee per Ronaldo. CR7 e Morata dovranno giocare in verticale, non uno di fianco all’altro, per risultare più velenosi alla difesa dell’Inter".
I BIANCONERI IN DIFESA - "Dovranno accettare di difendere a quattro, in parità numerica, per avere un uomo in più a centrocampo in modo tale da essere più aggressiva in mediana e non correre il rischio di abbassarsi troppo. Perché l’Inter, se la fai giocare, è un martello: ripete certe giocate creando tante occasioni. La Juve deve essere aggressiva obbligando i nerazzurri a forzare le giocate".