"Primo tempo inguardabile, non eravamo noi e ci hanno mangiato. Poi ci siamo parlati e chi ha chiamato il mister. Dovevamo solo essere noi: siamo scesi in campo e l'abbiamo fatto vedere". Così ha parlato Bastoni a DAZN, subito dopo la vittoria dell'Inter contro la Roma. L'ammissione, così candida, nasconde però un'insidia per Simone Inzaghi, oggi squalificato. 


Inzaghi e l'intervento negli spogliatoi: chiarisce il vice Farris


"In realtà non c'è stata nessuna videochiamata - ha precisato subito Farris, vice del tecnico nerazzurro, oggi in carica - c'è una comunicazione tra il mister che era giustamente carico perché non ha visto la squadra fare quello che doveva fare, il tramite siamo stati noi che abbiamo detto ai ragazzi cosa fare".

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Una precisazione assolutamente doverosa, perché un intervento diretto - anche solo telefonico - sarebbe infatti vietato dal regolamento e dunque sanzionabile. 


Cosa dice il regolamento

Gli allenatori squalificati, secondo il regolamento vigente, devono rispettare una serie di restrizioni durante il periodo di sospensione. Queste sanzioni sono applicate immediatamente dopo la pubblicazione della decisione e comportano limitazioni significative alle attività normalmente svolte durante le partite di calcio.

In particolare, agli allenatori è vietato prendere parte in qualsiasi modo all'evento partita. Questo significa che non possono dirigere la squadra durante la partita, né entrare negli spogliatoi o sul terreno di gioco prima, durante o dopo l'incontro.

Le sanzioni disciplinari sono un aspetto cruciale del regolamento del calcio e servono a garantire il rispetto delle norme e il fair play durante le competizioni. Le restrizioni imposte agli allenatori squalificati mirano a garantire l'integrità delle partite e a punire comportamenti antisportivi o violazioni delle regole del gioco.