Cüneyt Çakır ieri sera è stato l'arbitro di Svezia-Italia, quello di cui ci si è lamentati per le gomitate, per una scarsa gestione dei cartellini e per qualche concessione di troppo. La sua carriera pare da più lontano, però: arbitro turco internazionale, è stato spesso protagonista di partite importanti in Champions League, dalle semifinali alle finali. Già, le finali, mi pare di ricordarne una... ah, sì, ecco: Barcellona-Juventus, Berlino, 6 giugno 2015. Una ferita profonda per me, naturalmente. Ma chi fu il "fischietto" di quella partita? Sì, proprio lui, Cüneyt Çakır.
"E' un alibi, fino al confine", questo il ritornello dei poco coerenti tifosi avversari, felici nel non vincere nulla, anzi nel non giocarsi nemmeno tale prestigio. Ma ora la situazione si ribalta, il giusto Çakır diventa contestato, per qualche fallo un po' più duro, ma solo perchè di mezzo non c'è la Juve. Quanto è brutto non essere come me, la coerenza fugge da chi non ha la gobba.