E adesso? Cosa succede alla Nazionale italiana? "Vediamo..." ha detto Roberto Mancini dopo la disfatta contro la Macedonia del Nord, lasciando intendere che la sua permanenza sulla panchina azzurra non è affatto scontata, ad oggi. Ora è prematuro parlarne, la delusione è ancora troppo forte. Ma è altrettanto vero che, per citare Gravina, la cura per rimarginare le lacerazioni subite va cercata subito, il prima possibile, per superare il dolore e andare avanti, aprendo un nuovo ciclo. Le strade sono due: affidare il domani all'attuale CT, che il presidente della Federcalcio ha auspicato possa accettare di proseguire fino alla scadenza di contratto, rinnovato quasi un anno fa fino al 2026, o aprire la ricerca del suo successore.  

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Se a prevalere sarà quest'ultima via, il prossimo Commissario Tecnico potrebbe anche essere uno "fatto in casa". Secondo La Gazzetta dello Sport, la pista più accreditata per il dopo Mancini porta infatti all'ex Juve Fabio Cannavaro, con Marcello Lippi nel ruolo di d.t. come da antico progetto: non un uomo federale, ma uno che si identifica nell'azzurro come pochi (per lui 136 presenze e più di 13 anni in Nazionale), pronto a una carriera diversa dopo l'esperienza in Cina. L'alternativa potrebbe essere un allenatore esperto, che possa iniziare a lavorare sulle macerie di un fallimento, e qui la suggestione potrebbe essere Carlo Ancelotti, se fosse disposto a considerare chiuso il suo rapporto con il Real Madrid per sedersi sulla panchina della Nazionale, l'unica esperienza mancante nel suo curriculum. Terza e ultima opzione, un tecnico "giochista" come Mancini, per dare continuità al lavoro iniziato quattro anni fa. Che ieri, al di là del risultato, non è stato sconfessato.