L'Italia femminile esce sconfitta dal Sudafrica e lascia così il Mondiale uscendo alla fase a gironi. Incredibile, lascia tutti a bocca aperta. La stessa CT Milena Bertolini prima di partire per la Nuova Zelanda aveva dichiarato che superare il girone fosse l'obiettivo minimo. Bene, non raggiunto. Un girone decisamente alla portata delle azzurre quello con Svezia, Argentina e Sudafrica. Soltanto la Svezia per ranking era superiore alla squadra di Milena Bertolini, però soltanto sulla carta, in campo persino il Sudafrica ha messo in difficoltà l'Italia, fino persino ad eliminarla.

A CHI LE COLPE?- Dopo il pessimo Europeo della scorsa estate le aspettative sul campionato del Mondo erano certamente elevate: ci si aspettava voglia di rivalsa, di riscatto, ma così non è stato, l'Italia affonda ancora di più nel baratro. Non basta la solita Cristiana Girelli, inspiegabilmente utilizzata in due delle tre partite soltanto (nemmeno in quella più complicata contro la Svezia, dove certamente i suoi centrimetri avrebbero fatto comodo), per un totale di circa mezz'ora in campo. La numero 10, capitano di questa Nazionale, ci ha provato fino all'ultimo, regalando i tre punti con l'Argentina e riportando a galla la squadra oggi, ma non è bastata. 

Italia Women, Girelli suona la carica: 'Dipende tutto da noi'
CORAGGIO O FOLLIA?- Cosa colpisce però di questa Nazionale? La scelta di non portare Sara Gama di certo è stata una mossa azzardata della CT, coraggiosa si può anche definire. Sempre parlando di coraggio vengono mandate in campo parecchie giovani: Chiara Beccari e Giulia Dragoni hanno disputato tre gare su tre, risultando tra l'altro tra le poche giocatrici a salvarsi, complice quel pizzico di spensieratezza forse. La domanda però viene spontanea: ora come ne usciranno? Si sentiranno colpevoli di questo disastro? Di certo le renderà più forti e sarà un'esperienza che si porteranno dietro sempre. La mancata convocazione di Aurora Galli e Martina Piemonte, quest'ultima miglior marcatrice italiana della passata Serie A hanno lasciato da subito molti interrogativi. Certo, sono state portate giocatrici all'altezza di rappresentare l'Italia ma che non hanno dimostrato il loro vero valore: su tutte Valentina Giacinti, ma la stessa juventina Bonansea è apparsa poco in forma, discorso analogo per Manuela Giugliano. Tutte giocatrici da cui ci si aspetta decisamente di più. Ora, cara Italia, devi essere brava a ricomporre i pezzi, come i puzzle che ogni sera facevi nel ritiro neozelandese, in modo da farli combaciare di nuovo. Leccare le ferite e prepararti per ripartire, più forte di prima, per ritornare dove meriti di stare.