Ed impresa vera alla fine è stata.
Contro ogni statistica, contro le difficoltà fisiche di infortuni di lungo corso e ultime defezioni, contro le difficoltà tecnico-tattiche della prima ora di gioco a Londra.
Un'impresa anche davvero inaspettata, nonostante la rosa della Juventus sia complessivamente superiore a quella del Tottenham, come espresso in diretta negli studi Mediaset nel corso della puntata di #Youpremium che mi ha visto ospite per commentare a freddo il successo di Wembley.
Il dubbio che mi assale da mercoledì scorso però è quello invece espresso ai microfoni di Radio Montecarlo Sport Network, durante il corso della trasmissione "Maracanà":
La verità, come quasi sempre, credo sia nel mezzo.
Aver riproposto Barzagli terzino destro, dinanzi poi ad uno scatenato Son, e aver schierato Matuidi fuori ruolo a centrocampo ha sicuramente spianato la strada al dominio tattico degli inglesi della prima ora di gioco.
Però, nonostante il predominio territoriale evidente, il gol di Son è arrivato solo in circostanze casuali e alla Juve manca inoltre un rigore grosso quanto una casa. Quindi, potrebbe anche esser stato un pericolo calcolato.
Di certo Allegri non può essere considerato solo un allenatore fortunato, non può essere il Gastone di turno che trova soldi e soluzioni ovunque.
Non si arriva 2 volte in finale di Champions League in 3 anni e non si vincono 3 Scudetti e 3 Coppe Italia consecutive senza la bravura.
Probabilmente non va nemmeno esaltato come numero 1 come fatto dalla carta stampata in questi giorni (chissà senza i 3' di Londra che cosa avrebbero scritto, forse ne avrebbero chiesto addirittura le dimissioni...) ma sminuire la sua bravura ad arrivare quasi sempre sino in fondo ogni anno e ridurre il tutto a "che culo!" è davvero ingeneroso e inobiettivo.