Dopo il deprimente pareggio ottenuto nell’incontro casalingo contro la Macedonia,
l’Italia di Ventura è riuscita comunque ad ottenere il diritto di giocarsi lo spareggio per qualificarsi ai prossimi mondiali in Russia, solo però grazie al Belgio.
Non sarà facile, a prescindere dall’avversario che ci toccherà. Essere eliminati però sarebbe una macchia senza precedenti per gli azzurri. Ma da dove nasce questa crisi (di gioco e risultati) della nazionale di Ventura? Sicuramente dal tasso tecnico del campionato italiano che nonostante una leggera ripresa in questa stagione negli ultimi anni ha toccato (Juve esclusa) picchi di mediocrità assoluta.
Poi c’è la scelta infelice di Tavecchio di puntare su Ventura, ovvero un allenatore non abituato né a vincere né a confrontarsi con il calcio europeo. Passare da Antonio Conte a Ventura è come ritrovarsi a cena con la signorina Silvani dopo esser stati abituati ad uscire con Monica Bellucci.
Questo cambiamento di mentalità juventina coincide con le prestazioni mediocri di una delle più brutte nazionali che a memoria si ricordi e questo non può esser solo un caso; d’altronde quei pochi giocatori italiani che non giocano nella Juve e vengono celebrati in patria come fenomeni, tipo Insigne e Verratti, in Nazionale si trasformano in assoluti sconosciuti con prestazioni anonime tutt’altro che da top player.
Diciamolo, anche in caso di qualificazioni ai mondiali (l'ipotesi contraria sarebbe un dramma), da qui a fine stagione l’apporto juventino alla causa azzurra potrà cambiare comunque molto poco e allora quello che il popolo italiano chiederà a Ventura sarà un assoluto miracolo perché la storia insegna che senza un blocco bianconero di livello la Nazionale italiana non vince.