17, come il numero della sfortuna per eccellenza. Proprio di questo, in effetti, stiamo parlando, ovvero dei tanti problemi fisici che dal 16 luglio ad oggi hanno condizionato la rosa della Juve, in alcuni casi dovuti a una "sorte avversa" ma probabilmente, secondo i tifosi, legati anche ad altri motivi, da ricercare altrove. E così, come scrive La Gazzetta dello Sport, nel mirino è finita soprattutto la preparazione atletica a cura dello staff di Massimiliano Allegri, che a Torino era tornato con il suo fedele collaboratore Simone Folletti a cui è stato affiancato un gruppo di prim'ordine composto da Francesco Lucia, Enrico Maffei e Andrea Pertusio; aggiunta in corsa, con le prime preoccupanti avvisaglie, un'ulteriore figura, quella di Giovanni Andreini, con il compito di valutare la performance atletica in partita e i carichi di lavoro in allenamento.

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UN DOLOROSO ELENCO - Chiamata in causa, comunque, anche la struttura sanitaria del club, dal responsabile Luca Stefanini al medico della squadra Nikos Tzouroudis, fino al dottor Marco Freschi: da luglio alla data odierna, del resto, è ridotto all'osso il numero dei giocatori rimasti "immuni" dall'ondata di problemi fisici, molti dei quali sono risultati di natura muscolare tra affaticamenti e lesioni con tempi di recupero anche notevoli, con tutte le conseguenze del caso per il lavoro della squadra. Da Leonardo Bonucci a Paul Pogba e Angel Di Maria, da Mattia De Sciglio a Manuel Locatelli fino a uno come Adrien Rabiot che lo scorso anno si era rivelato forse il più "solido" dal punto di vista fisico: l'ondata di infortuni non ha risparmiato quasi nessuno, appunto, tanto che secondo alcuni le ragioni della crisi Juve vanno cercate proprio qui, più che altrove. A chi spetti la "colpa", poi, difficile dirlo.