Bisogna andare indietro di 60 anni, per recuperare una partenza horror della Juventus in campionato, come quella a cui stiamo assistendo oggi. Era la stagione 1961/1962 e la Vecchia Signora raccolse 2 punti in 4 giornate frutto di due sconfitte, contro Padova e Atalanta, e due pareggi, con Mantova e Lecco. La Juve era alla fine di un ciclo, sul finire della stagione precedente arrivò il ritiro di Boniperti. Era la Juve del duo d’attacco Sivori-Charles, che insieme a Boniperti formavano il Trio Magico. Ma era anche la Juve di Bruno Mazzia, centrocampista in grado di ricoprire più ruoli, grazie alla sua duttilità. Proprio lui, intervenuto ai nostri microfoni, ha raccontato similitudini e differenze tra la squadra di 60 anni fa e quella di oggi.

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La sua Juventus partì male, come quella odierna non raccolse nemmeno una vittoria nelle prime 4 giornate. Quale fu la natura di quella crisi di risultati?

“Andiamo un po’ indietro con gli anni. Partimmo male in campionato, sbagliando qualche partita per poi riprenderci un po’. Nel complesso, però, il campionato non fu un granché, perché eravamo impegnati anche nella Coppa dei Campioni. Non si possono fare confronti con la Juve attuale, sotto nessun aspetto, sono tempi diversi. La Juve attuale sta sbagliando, una squadra così deve puntare alle prime posizioni di classifica. A me sembra che, in questo momento, qualcuno dica: “Vedremo in futuro, ci vediamo più avanti”. La Juve non è una squadra di periferia, tutti si aspettano i risultati e in questo momento, probabilmente, ci sono problemi interni di vario genere che non permettono di fare bene. Così tanto male, però, è davvero troppo

Quali sono le differenze tra la sua Juventus e quella odierna?

C’erano dei giocatori straordinari come Charles e Sivori, che risolvevano le partite e, oltre a questo, mantenevano in sesto la squadra. Cosa che oggi non vedo. Vedo ottimi giocatori, ma non fuoriclasse di quel genere. Con i fuoriclasse, la squadra si rimise un po’ in piedi e decise di dare il massimo nella Coppa dei Campioni (raggiunse il miglior piazzamento della Juventus in Europa all’epoca, uscendo ai Quarti contro il Real Madrid ndr). Non so l’attuale Juve cosa possa fare, non è chiaro quello che dice mister Allegri, che io stimo, se vuole puntare alla Coppa o rifarsi in campionato. Adesso in campionato è dura, siamo in zona retrocessione”

Pensa che Allegri possa essere l’uomo giusto per risollevare le sorti della Juventus?
 
“Per diversi anni è stato l’uomo giusto. Poi si sono separati, non ho capito bene perché. Sarri veniva descritto come un mago, ha ottenuto il risultato ma senza fare cose straordinarie, anzi modeste. Poi il tentativo con Pirlo, che ha pagato l’inesperienza. Pirlo è un allenatore del futuro, ha qualità, ma il salto è stato troppo grosso e i risultati si sono visti: modesti, non all’altezza. Allegri è rientrato con tutta la sua personalità, il suo carisma, ma alla fine diceva bene un giocatore dei miei tempi: quello che conta è il risultato (Il riferimento è alla celebre frase di Boniperti ndr).”

La Juventus di oggi ha il margine di crescita necessario per risalire la classifica?

“Me lo auguro, perché ci tengo. Da quello che si vede, in campo c’è confusione. Confusione che c’era già l’anno scorso, nonostante la presenza di Ronaldo. Doppi ruoli, giocatori fuori ruolo, spostati dopo anni. Attualmente i giocatori devono giocare in 4-5 ruoli, mi sembra un po’ troppo. Ai miei tempi non è che fosse più facile, però quando giocavi in 2 ruoli era già una cosa importante. Io ho avuto la fortuna di poter giocare in 4-5 ruoli e so di cosa parlo. Ad aggiungere confusione c’è l’aspetto dei cambi, 10 a partita, cambia tutto nel corso della partita e alla Juve è un macello. Mi auguro che Allegri sappia capire su chi deve puntare

A proposito di Cristiano Ronaldo, cosa ne pensa della sua esperienza alla Juventus?

“Per tutta la sua carriera ha dimostrato di essere un goleador irraggiungibile, per questo chi ce l’aveva e chi ce l’ha fa bene a tenerselo. Intorno a lui ci voleva un’organizzazione, lui è un grandissimo realizzatore, ci voleva qualcosa di diverso intorno a lui. I suoi 30 gol comunque li ha fatti, non ci possono essere dubbi sul giocatore

Allegri su chi deve puntare?

“Ci sono giocatori che non devono giocare fuori ruolo. Per esempio, ieri è entrato Kulusevski e non sai da che parte deve giocare. Al Parma giocava sulla destra ed era efficace. Alla Juve non si sa bene quale sia il suo ruolo, e la stessa situazione c’era nella passata stagione. Come Kulusevski la situazione è simile per altri giocatori. Cuadrado è uno dei giocatori di miglior rendimento, ma c’è ancora confusione su quale sia la posizione”

Se azzardassi un paragone tra Dybala e Sivori?
 
No, altro genere. Hanno lo stesso piede, ma è un altro genere. Sivori era efficace, faceva gol, aveva un temperamento brusco, a volte anche cattivo. Dybala ha lo stesso mancino, ma non è realizzatore come Sivori. Due temperamenti diversi, Sivori in alcuni anni era mostruoso, un giocatore difficile da affrontare. Dybala sembra un ragazzino che va a giocare la partita della domenica, abilissimo con il sinistro ma non è un goleador. Charles, invece, era tecnicamente bravo, non bravissimo. Nel gioco aereo era efficacissimo, molto generoso, arrivava dalla Premier League che, allora come oggi, era un campionato molto fisico. La coppia Sivori-Charles c’era, si vedeva. In questo momento non si vede una coppia d’attacco simile. Se mettiamo Dybala al posto di Sivori, chi prende l’altro posto? Morata? Due giocatori inferiori agli altri due e che si possono controllare e marcare. Morata sta facendo bene, ma non è un fuoriclasse. Negli ultimi due anni abbiamo visto l’Inter, che ha avuto un centravanti straordinario, che è Lukaku. Morata non è a quel livello, ma abbiamo lui, non abbiamo altri”

Se dovessimo, invece, azzardare un paragone tra lei e un calciatore della recente storia bianconera?

Nella storia recente della Juventus mi sono rivisto in Marchisio, ma senza fare paragoni. C’era qualcosa di simile, anche lui giocava mediano, usava destro e sinistro. Lui ha fatto probabilmente meglio, ha vinto tanti campionati”

Si ringrazia Bruno Mazzia per la disponibilità