Da una parte la voglia (e la necessità) di confermarsi, dall'altra il desiderio di riscattarsi subito. Sabato a San Siro si presenteranno con due stati d'animo ben diversi Juve e Milan: mentre i bianconeri sono reduci dalla vittoria in Champions League contro il Maccabi Haifa e da quella in campionato contro il Bologna, che sembrano aver scacciato l'aria di crisi diventata particolarmente pesante dopo la sconfitta di Monza, i rossoneri arrivano dalla debacle europea contro il Chelsea e dal successo last minute di Empoli, due gare che hanno fatto emergere qualche piccola "crepa" nella solida struttura di squadra dei campioni d'Italia. 

DALL'INFERMERIA - Osservando la situazione da un altro punto di vista, è sempre la Juve a "sorridere" a pochi giorni dal big match: l'infermeria del J|Medical, infatti, si è decisamente svuotata rispetto all'ultimo periodo, con le buone notizie del ritorno sul campo anche dei tanto attesi Federico Chiesa e Paul Pogba (comunque non ancora disponibili), per quanto rimangano da monitorare le condizioni di un Arek Milik finora imprescindibile dopo l'affaticamento accusato nel post Bologna. Dalla parte opposta, invece, Stefano Pioli non può stare tranquillo, perché nella lista degli infortunati dove compare anche il "muro" Mike Maignan si sono aggiunti Davide Calabria, out per almeno tre mesi, e Simon Kjaer, che ne avrà per qualche settimana; nota positiva il sempre più probabile rientro di Theo Hernandez, che ha saltato le ultime due partite per un fastidio muscolare.

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GLI ASSI NELLA MANICA - E mentre i più "scaramantici" sono convinti che dietro ai crolli fisici dei giocatori rossoneri ci sia la "maledizione" di Massimiliano Allegri - "Provate a togliere all'Inter o al Milan cinque titolari...", aveva detto nella "chiacchierata" con Mario Sconcerti - forse ai piedi della Madonnina qualcuno ha tirato un sospiro di sollievo nel ricordarsi della squalifica di Angel Di Maria, autore di una prestazione superba contro il Maccabi Haifa. La sensazione è che la Signora e il Diavolo che si incontreranno a San Siro avranno entrambe delle carte da giocare: la rabbia agonistica di Dusan Vlahovic e l'esplosività di Rafa Leao, la carica di un ritrovato Adrien Rabiot e la voglia di tornare sul campo di Theo Hernandez, la solidità di Danilo e il talento ancora tutto da scoprire di Charles De Ketelaere. Magari non partiranno ad armi pari, ma Juve e Milan sapranno certamente onorare la partita. Entrambe con un unico obiettivo: conquistare i tre punti, che per i bianconeri varrebbero il -1, e dunque un quasi-aggancio in classifica.