La Juve è al bivio della stagione. Una sensazione già avvertita prima del lockdown ma che ora diventa ancor più pressante per via della classifica e di un calendario che metterà tutti in difficoltà con partite ogni quattro giorni. Maurizio Sarri ha parlato alla vigilia della partita ed ha fatto capire che per lui il problema dei bianconeri è prettamente fisico. E' stata fatta una nuova preparazione per arrivare ad agosto, quando i bianconeri si giocheranno la Champions ed avranno poche settimane per ripartire con il 2020/21. Ora però al futuro non si può pensare. Tutto quello che conta è trovare tre punti a Bologna. In ogni modo possibile.

PUNTI DI DOMANDA - C'è un dubbio, rispetto alle parole di Sarri alla vigilia, che viene amplificato dai rumors sulle tensioni nello spogliatoio (rispedite al mittente dal tecnico) ma anche dall'atteggiamento dei calciatori in campo. Nelle prime due post lockdown, contro Milan e Napoli, si è avvertita la pesantezza nelle gambe ma anche una certa difficoltà nel mettere in pratica i precetti del tecnico toscano. Contro il Napoli, i bianconeri hanno tirato in porta solo una volta in maniera seria e con un'azione scaturita da un errore degli azzurri. Il dubbio che il problema della Juve non sia solo fisico c'è e deve essere spazzato via questa sera. E' una sensazione già avvertita. Quando la Juve ha toccato il fondo in questa stagione (sconfitte contro Lazio e Lione) è poi sempre riuscita a rialzarsi, salvo poi cadere di nuovo. Alti e bassi che fanno riflettere.

‘Attaccanti, fate come vi pare’: la Juve ha ucciso il sarrismo, ora Sarri ucciderà lo juventinismo?
RIBALTONE - Fanno riflettere perché anche negli ultimi otto anni di dominio casalingo la Juve ha avuto momenti di difficoltà. E' capitato spesso e la Juve ne è sempre venuta fuori anche se in maniera diversa rispetto a questa stagione. Conte, ad esempio, cambiò tutto con la difesa a tre. Aveva iniziato la stagione con il suo 4-2-4 che poi si è trasformato. La Juve mise in ghiaccio la pareggite e portò a casa punti pesanti per vincere il primo scudetto dall'era post calciopoli. Poi toccò ad Allegri: prima tornò con la difesa a quattro arrivando dritto in finale di Champions, un paio di anni dopo s'inventò l'attacco delle quattro stelle che trascinò la Juve a Cardiff. Invenzioni, cambi di programma, gestioni dell'imprevisto che rivoltarono la Juve come un calzino, dandogli nuova linfa per portare nuovi trofei in bacheca (al netto delle finali perse).

SCINTILLA - Questa scintilla con Sarri non c'è ancora stata. Anche quando la Juve si è rialzata l'ha sempre fatto nella stessa maniera ed è poi ricaduta negli stessi errori che aveva commesso in precedenza. Sarri è passato dal tridente al trequartista ed è tornato indietro, ha cambiato tanti calciatori ma non modo di giocare. Piccoli grandi ribaltoni che sulla Juve non hanno quasi lasciato traccia. Manca l'intuizione, manca la scintilla (anche tattica) che faccia svoltare la stagione della Juve. Perché resta quella sensazione che il problema dei bianconeri non sia solo fisico. Questa sera Sarri non si gioca la permanenza in bianconero nell'immediato ma un bel pezzo del resto della stagione e quindi del suo futuro, passa dal Dall'Ara.

@lorebetto