Una lunga sliding doors, quella dell’estate scorsa. Donnarumma decide di lasciare il Milan, sulle sue tracce c’è la Juventus che, però, ha già in rosa un portiere affidabile come Szczesny e difficilmente piazzabile altrove. Inoltre, l’intervento di Massimiliano Allegri, appena tornato a Torino, che decide di non rivoluzionare il pacchetto degli estremi difensori, ritenendo il polacco l’uomo giusto per proteggere i pali della porta bianconera.
 
E ancora, l’inizio di campionato horror di Szczesny, che costerà punti importanti alla Juventus. Le critiche, i rimpianti: “Ah, se ci fosse stato Donnarumma”, le ipotesi: “Il suo posto lo prenderà Perin”. Tek, però, dimostra una forza mentale superiore, che gli permette di rialzarsi, farsi perdonare dai tifosi e risultare decisivo in più occasioni.
 
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Forza mentale che, al contrario, ad oggi Donnarumma dimostra di non avere. La sua stagione è particolarmente complicata, dall’alternanza con Keylor Navas, che nelle dichiarazioni dimostra di soffrire, all’errore in Champions League contro il Real Madrid, che pesa come un macigno. Fino ad arrivare agli ultimi giorni, ancora errori con la maglia della Nazionale, un alterco con un tifoso catturato da un cellulare e la risposta seccata, ieri dopo la partita contro la Germania, rivolta ad una giornalista.
 
Un anno dopo, circa, quindi, gli eventi dimostrano che ad aver ragione è stata la Juventus, scegliendo di continuare a puntare su Szczesny e lasciando che Donnarumma si trasferisse a Parigi. Non è finita qui, però, perché nel caso in cui tra Gigio e il Psg si dovesse aprire una frattura insanabile, la Juventus tornerebbe alla carica, in vista del post Szczesny che ha il contratto in scadenza nel 2024. Certo è che le ultime uscite, i limiti caratteriali mostrati, fanno scendere le quotazioni di quello che, post Europeo, è stato incoronato da diversi fronti come il miglior portiere del continente.