Si è conclusa la prima settimana di coppe europee, con chi è stato impegnato in Champions tra martedì e mercoledì (Milan, Lazio, Inter, Napoli) e chi invece ha iniziato il cammino in Europa League/Conference (Roma, Atalanta, Fiorentina). Per la Juve di Allegri un'altra settimana "lunga" di allenamenti. Una situazione che in casa bianconera avrebbero evitato volentieri visto che sul campo si erano meritati la partecipazione alla Champions. Ora però è il momento di trasformare la delusione in opportunità, sperando che già in questo week end il vantaggio di un "calendario più libero" possa essere un fattore. In generale, cinque partite in meno rispetto alle rivali da qui a Natale.

DIFFERENZA ABISSALE - Ma come concretamente il tecnico della Juve sfrutta tutto ciò? Allegri e il suo staff, riferisce la Gazzetta dello Sport, hanno tirato a lucido la rosa permettendosi il lusso di poter far recuperare i giocatori più stanchi con tabelle personalizzate: mercoledì è stato il turno di Vlahovic e Chiesa. C'è poi la questione degli infortunati: un anno fa di questi tempi erano stati già dodici gli stop per problemi muscolari. Fino ad ora invece, solo Alex Sandro si è dovuto fermare. Un netto cambiamento dovuto ad una rosa più giovane, a meno partite (fattore che però ha iniziato ad incidere solo in questa settimana) e alla possibilità di calibrare  fin dall’estate un certo tipo di lavoro basato sulle “settimane lunghe”.

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COME QUELLA JUVE... - Un po' come era successo alla prima Juve di Antonio Conte, che nel 2011/2012 aveva ridotto sensibilmente gli infortunati rispetto alle stagioni precedenti. Anche in quel caso, non c'erano le coppe e la squadra non partiva come favorita. Squadre comunque molto diverse e non comparabili, se non nello spirito visto in queste prime giornate. Allegri è ripartito con una Juve più intensa, aggressiva ed arrabbiata.