Dalle sue parti non si passa. Quella di Matthijs De Ligt contro il Verona è stata un'altra prestazione sontuosa, da leader tecnico e caratteriale. La scena se la sono presa altri, anche giustamente, ma spendere qualche parola nei suoi confronti è più che doveroso, anche perchè se la Juve ha chiuso un'altra partita con la porta inviolata - per la nona volta in tredici gare, record europeo dal novembre scorso - una grossa parte del merito va proprio a lui. 
L'olandese ha cancellato completamente Lasagna, chiudendo con attenzione su Casale e Barak nel momento in cui si percepiva un mezzo pericolo. Sempre determinato nell'uno contro uno, ha vinto tutti i duelli riuscendo a prendere gli avversari uno alla volta e lanciando un messaggio di forza straordinaria. L'Allianz Stadium se n'è accorto, senza dubbio. Tanto che, tra un coro per Vlahovic, una standing ovation per Morata e gli applausi a Zakaria, i tifosi hanno trovato il tempo di dedicarsi anche a lui, il gigante della difesa verso il quale è partita anche un'implorazione: "Non andare via". Perchè di De Ligt la Juve non può fare a meno.