Arthur ha parlato in una lunga intervista ai colleghi brasiliani di UOL: "Aiuto psicologico? La mia compagna mi ha detto che dovevo esercitare il mio corpo, ma dovevo anche esercitare il mio cervello. C'erano molte cose che facevo quotidianamente che non erano salutari e non me ne rendevo conto, non capivo perché. Ero sempre teso, negativo e andare in terapia mi ha aiutato. È importante, se potessi dare un consiglio a chi non lo fa, sarebbe: fallo. Fiorentina? Sapevo che sarebbe stata una stagione decisiva per la mia carriera. Ero infortunato da un anno senza giocare. Quindi sapevo che avrei dovuto fare la scelta giusta"

FUTURO INCERTO - A Italiano piace tenere la palla a terra, tra le linee, e queste sono alcune delle mie principali qualità. Questo stile di gioco mi aiuta in un certo senso. Nazionale? Sapevo che per tornare in verdeoro avrei avuto bisogno di continuità, di belle partite, ed è per questo che ho scelto la Fiorentina. È una squadra che si adatta al mio stile di gioco, dove posso dimostrare il meglio del mio calcio, e questa continuità che mi viene garantita è molto importante. Futuro? Non mi piace guardare troppo avanti ma tutto può succedere. Ne sono la prova vivente: le cose cambiano molto velocemente, sia nel bene che nel male. Il calcio è fugace, in ogni partita si cambia la storia