Quando Guardiola, con la medaglia d'oro al collo, d'oro e della Champions, parla del calcio italiano... Ecco, gli si illuminano gli occhi. Vuol dire che quanto dice non è frutto di ruffianeria: qualcosa intende, qualcos'altro fa capire. Di sicuro, avendo studiato la potenzialità dell'Inter, ha compreso ancora una volta la capacità di resilienza della Serie A. Dal nulla (o comunque da meno rispetto ad altri) l'Italia si è trovata in tre finali. Perdendole tutte. Un caso? Chissà. Comunque un segnale: non è tutto da buttare. 

No, proprio no. E a sottolinearlo è lo stesso Pep, che sorride se pensa al Napoli della scorsa stagione, a quanto fatto vedere dal Milan nell'annata da scudetto. A quanto sia stata in grado, l'Inter, di mettere la sua squadra in difficoltà. Loro che si sentivano, e che sono, i più forti del mondo. 

Guardiola: 'Napoli, Milan e Inter al top'. Non cita la Juve
E la Juve? Ogni tifoso bianconero, per un attimo, si è fermato e ha pensato: non c'è spazio per la squadra di Allegri nei ragionamenti dei giochisti. Eppure loro sono lì: hanno la medaglia d'oro e della Champions, quella che alla Juventus manca da una vita. "Non si può aspettare e poi ripartire", fa Pep. Alimentando il fuoco delle polemiche, del tifo. E delle previsioni.