IL CALCIO DI OGGI - "Dal lontano 2006 il calcio è cambiato molto: ora il modo di giocare è completamente diverso e ti devi adeguare. Tutto è più veloce, dal modo di pensare a quello di stare in campo. Rispetto a quando ho esordito, i tempi di lettura delle situazioni sono completamente cambiati: adesso l’attaccante ti frega in un attimo di secondo! Giocatori che adesso fanno la differenza qualche anno fa erano giocatori normali. Questo perché vengono capite e seguite le evoluzioni".
PREPARAZIONE FISICA - "Penso che la struttura più importante sia quella muscolare, che dev'essere super-allenata per poter giocare ogni 48 ore. muscoli devono essere allenatissimi. La differenza la fanno la preparazione, la cura e l’alimentazione. Parlando con i giocatori più vecchi, mi hanno detto che quello che c’è adesso, nella cura del post-allenamento, loro lo seguivano molto meno".
IL TEMPO AVANZA - "Oggi a 33 anni mi ritrovo a passare snche più di un'ora in palestra per prevenire ed essere pronto a dare il 100% nell'allenamento. A questi livelli, per essere performante non basta stare al 50%, e per restare al 100 devi prepararti prima. Prepararsi a livello di fisioterapia e prevenzione, arrivati a una certa età, è fondamentale".
ALIMENTAZIONE - "Dopo le partite mangio carboidrati a più non posso per reintegrare, e carichi importanti di proteine".
PREPARTITA - "Un'oretta di prevenzione in palestra e, se mi sento bene, una ritoccatina di forza isoinerziale, dalla quale ho tratto il beneficio di non sentirmi stanco in campo. Prima lavoravo con tanto peso e arrivavo in campo un po' scarico, poi ho scoperto alla Juventus il lavoro isoinerziale, che ti dà più forza di quella che pensi di avere".
PISCINE VICINO AL CAMPO DI ALLENAMENTO - "Noi viviamo il calcio in società al top, sia in Nazionale che nei club di Serie A che sono molto attenti ad avere le giuste strutture. La parte del recupero è ancor più fondamentale di tante altre cose, dato che ormai si giocano così tante partite ogni 3 giorni".
FINO ALLA FINE - "Quando inizi la carriera, l'obiettivo è arrivare al top ed essere riconosciuto da giocatori e allenatori top. E quando ci arrivi, appena abbassi un po' il livello c'è sempre qualcuno pronto a scavalcarti. Finché non attacco le scarpette al chiodo, cerco sempre di migliorarmi".
CONSIGLI AI GIOVANI - "Quando ancora non sei formato, il campo è ciò che dà i maggiori benefici. Ma anche lì non bisogna trascurare la cultura del lavoro: sapere che tutti i giorni devi dedicare del tempo a rinforzare te stesso. Se quando giocavo in Serie B a 20 anni mi avessero detto di andare in palestra e non passare il tempo a far niente, perché sennò l'avrei pagato più avanti, sarebbe stato oro. Per questo, a costo di rompere le palle, oggi cerco di far capire ai ragazzi che la prevenzione e lo star bene fisicamente ti permettono poi di essere performante e arrivare a certi livelli. Il calcio è divertimento, ma devi sempre pensare che quello che fai da giovane te lo ritrovi nel resto della carriera".