Cocente delusione. Il viaggio a Budapest è saltato a un passo dal decollo per la Juventus e così il regalo chiesto da Massimiliano Allegri ai suoi giocatori - a loro aveva raccontato di non essere mai stato nella città che tra due settimane ospiterà la finale di Europa League - non è arrivato. In Ungheria ci andrà il Siviglia. La Juve, invece, penserà a un'annata complessa, finita tristemente come la scorsa: con zero titoli. Ora, non resta più nulla, giusto quel secondo posto che può valere davvero poco vista l'incombente penalizzazione. Resta, invece, il forte amaro in bocca per un nuovo titolo europeo svanito, insieme alla qualificazione alla prossima Champions League tramite Europa League, che avrebbe complicato un po' di più l'esclusione, o comunque messo la Uefa di fronte a una scelta forte. E, invece, così non sarà. 

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Alla Juve, oggi, resta poco nell'enorme delusione, perché non vincere, in bianconero, fa molto male. E avendo perso la supremazia italiana di titoli non ne sono arrivati. Così, con tutti sotto accusa, anche Allegri è tornato nel mirino, sottolinea la Gazzetta. Max è stato bravo a gestire la squadra nei momenti più complessi, perché ritrovarsi con 15 punti in meno da un giorno all’altro e portare avanti un campionato nell’incertezza non è affatto facile, ma le 5 sconfitte su 6 partite giocate nel girone di Champions e la stecca nelle due partite più importanti della stagione pesano eccome. Prima la semifinale di ritorno di Coppa Italia contro l'Inter, praticamente non giocata, poi il ko ai supplementari di quella di Europa League ieri sera, in cui anche diversi big lo hanno tradito. Fatti che pesano come macigni, che sono la delusione del suo pubblico. E anche se il suo futuro non sembra essere in discussione, come detto da Calvo, sarà complesso ripartire da qui. Ma, soprattutto, questa volta, la Juve dovrà farlo per davvero, perché gli anni sprecati sono già troppi.