La qualificazione in Champions League è sempre stato l'obiettivo minimo ma anche più importante, almeno a livello economico, della stagione. Non a caso, il futuro di Massimiliano Allegri dipendeva in gran parte proprio dal raggiungimento di questo. Ecco perché la penalizzazione di 15 punti inflitta alla Juventus, con la volontà specifica di impedire ai bianconeri l'accesso alle competizioni UEFA nella prossima stagione, è pesante per il presente ma soprattutto il futuro. 

CHE PERDITE - Negli ultimi anni, la società ha ricavato dalla massima competizione europea circa 80 milioni di euro a stagione solo grazie ai premi derivanti da essa, senza contare quindi gli introiti dalle partite all'Allianz Stadium. Questa la cifra che la Juventus rischia quindi concretamente di non avere dal prossimo anno. Una qualificazione in Europa League coprirebbe solo in parte questi mancati ricavi visto che, come riporta la Gazzetta dello Sport, gli introiti da quella competizione variano da 25 a 50 milioni a seconda del percorso effettuato. In generale quindi, il club potrebbe perdere il 20% del proprio fatturato solo con il mancato accesso alla Champions.

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GLI SPONSOR - E non è finita qui, perché questo rischia di incidere anche sugli sponsor. Una squadra che non gioca in Champions League perde molto a livello di brand. Se non preoccupano gli accordi con Adidas (408 milioni fino al 2027) e Allianz (103 fino al 2030) che hanno scadenze relativamente lontane, il rischio più grande è paradossalmente quello in scadenza al 2023-24 con Jeep. Premi, botteghini e sponsor, i 15 punti di penalizzazione possono incidere molto sui conti economici del club e di conseguenza a livello sportivo. Senza dimenticare che la UEFA potrebbe a prescindere dalla posizione finale della Juve, escludere i bianconeri nella prossima stagione.