Alla fine, dubbio sciolto. O meglio: in via di scioglimento. Dopo giorni a rimuginare su Chiesa, sulle sue condizioni, a capire come sfruttarlo (se arma tattica per spaccare la partita, se lanciarlo titolare dopo un anno e quattro giorni dall'ultima volta), Allegri dovrebbe andare nella direzione dello spaccapartite: come racconta il CorSport, alla fine, le prove generali hanno visto la Juve prendere le misure con un assetto del tutto simile a quello che sabato scorso ha battuto l’Udinese: quindi con Weston McKennie a tutta fascia sulla destra, con il rilancio dal primo minuto dei soli Gleison Bremer e Nicolò Fagioli. 

VINCONO LE CERTEZZE - Dunque, al Maradona ci sarà una Juve con il maggior numero possibile di certezze. E pure di alternative da poter utilizzare nel secondo tempo, con l'obiettivo di partire con calma e chiudere forte o fortissimo. I sei gol segnati negli ultimi cinque minuti (più recupero) parlano chiaro riguardo alle caratteristiche della formazione bianconera. Intanto aspettando il recupero di tutti gli infortunati, la panchina si sta comunque già pian piano allungando. Non solo il jolly Chiesa: al Maradona potranno entrare Paredes e Miretti (se dovesse giocare Fagioli), gli stessi Iling e Soulé, giovani ma già rodati. Alla Juve, ecco, potrebbe servire una zampata. Ancora. L'ennesima.