Sabato, contro la Fiorentina, era parso un po' spaesato, poco nel vivo del gioco (ma del resto, tutta la Juve aveva faticato parecchio a costruire il minimo indispensabile per strappare almeno un punto). Martedì sera contro il PSG, invece, la musica è cambiata. All'esordio in Champions League Filip Kostic non è stato semplicemente "importante", è stato decisivo: suo, infatti, il cross pennellato per Weston McKennie, pronto in area a insaccare di testa l'1-2 e a farsi perdonare per non aver chiuso la partita di sabato allo Stadio Franchi.

PASSI IN AVANTI - In effetti, come sottolinea La Gazzetta dello Sport, i traversoni per i compagni rappresentano il motivo per cui Massimiliano Allegri ha tanto voluto il serbo alla Juve, reduce da un'Europa League vinta da protagonista. Alla prima assoluta nella massima competizione continentale, il connazionale di Dusan Vlahovic è partito piano, forse un po' intimidito dal confronto con gli alieni del PSG, ma nel secondo tempo è salito di livello (come tutta la squadra) chiudendo la partita con sei cross, record per il match da entrambe le parti. Un bel passo in avanti rispetto a Firenze, ma Allegri e gli attaccanti si aspettano ancora di più da lui, che anche a Torino è chiamato a confermare la sua fama di "re degli assist". Al tecnico livornese, poi, spetterà il compito di trovare il giusto equilibrio affinché l'arma Kostic possa essere davvero micidiale per gli avversari, scongiurando il rischio che il tema di gioco che lo vede protagonista sulla fascia sinistra si trasformi in un'idea troppo semplice e prevedibile.