Per quanto abbia fatto storcere il naso a molti, la scelta di Massimiliano Allegri di preferire Giorgio Chiellini a Matthijs De Ligt nel big match di domenica contro il Milan è stata tutt'altro che casuale: l'obiettivo, dichiarato dallo stesso allenatore nel pre gara, non era tanto quello di mettere in campo un uomo di maggiore esperienza ("l'olandese ha disputato tantissime partite", ha riconosciuto il tecnico), quanto quello di sfruttare un giocatore mancino al fianco di Leonardo Bonucci, creando la consueta difesa bassa in grado di esaltare al massimo le doti dell'esperto giocatore della Nazionale Italiana.
NON BENISSIMO - Una mossa, questa, che alla luce del risultato finale non ha dato l'esito sperato, se è vero che nel secondo tempo la Juventus si è limitata a una difesa a oltranza della propria trequarti senza riuscire a gestire il possesso nè a ripartire pericolosamente verso l'area avversaria, faticando a tenere la palla dopo ogni recupero (anche per merito delle modifiche tattiche di Stefano Pioli) e rinunciando a provare qualcosa di importante in avanti.
QUESTIONI TATTICHE A PARTE - i bianconeri hanno praticamente l'obbligo di tornare dalla trasferta ligure con i tre punti in tasca. E anche per De Ligt è dunque tempo di mettere in campo una prova di forza.