L'ultimo ad arrendersi e il primo ad andare via? Beh, sembra piuttosto scritto il futuro di Angel Di Maria. L'argentino è stato il migliore tra i bianconeri a Napoli, dove ha centrato una traversa e ha trovato pure il gol, il secondo dopo la rete al debutto contro il Sassuolo. Una vita fa. Quest'altra l'ha vissuta zoppicando, tra un'assenza e l'altra, e a Napoli ha mostrato lampi purissimi di classe e comunque una condizione deficitaria. Alti e bassi, più alti che bassi a dir la verità. Ma non sono bastati, affatto. 

LA PARABOLA - Dall'emozione dell'inizio alla solitudine di un numero uno, come visto al Maradona. Il tempio del mancino più puro del calcio, alla fine, lui l'ha onorato eccome. Sarà però un unicum della sua carriera bianconera: ogni giorno che passa lo avvicina all'addio alla Juventus, con il Fideo che ha già agitato le acque del mercato. No, non subito, non a gennaio: ha deciso di mantenere l'impegno preso a inizio anno. Ma in estate sì, vorrà vedere altro e in particolare vuole tornare ad aiutare il Rosario Central, nella città del calcio che è pure casa sua. Sarà osannato e considerato una leggenda, il giusto tributo a un campione del mondo che ha ancora tanto da dare alla causa juventina. Si sono affacciati Botafogo e Internacional di Porto Alegre sulla sua situazione: no secco, per il momento. Sogna di tornare dove tutto è iniziato. E lontano da una Juventus da ricostruire.