PATTEGGIAMENTO – La Juve ha pensato all'ipotesi patteggiamento in questa seconda indagine per evitare l’esclusione dalle coppe europee anche prima di un'eventuale decisione della Uefa, così da dover sacrificare una sola stagione. Una mossa ancora possibile fino al momento in cui inizierà il processo (metà giugno). La Juve ha provato a creare un dialogo con la Procura ma l’accordo tra le parti non c’è stato, perché la richiesta di una sostanziosa ammenda pecuniaria non ha convinto a fondo. (IL RETROSCENA)
I RISCHI – In questo senso, il tema principale sono le tempistiche e l'annoso tema dell'afflittività. I due filoni sono sì separati ma, volente o nolente, sono anche legati. Il modo in cui verrà amministrato il processo plusvalenze andrà a influenzare anche quello sulla manovra stipendi. Tutto è quindi ancora legato alla sentenza capitale di lunedì. Come spiega calciomercato.com, il processo inizierà a metà giugno, da via Allegri filtra che almeno il secondo grado di giudizio arriverà entro il 30 giugno, ovviamente non il terzo (quello del Collegio di Garanzia del Coni). Le pene in ogni caso prevedono ammonizione, ammenda, ammenda con diffida e penalizzazione di uno o più punti in classifica, in ordine di gravità (come da art.8 comma 2). Il rischio più grosso però resta un altro: ossia che non si esaurisca tutto in questa stagione, andando quindi a macchiare più annate della Juve.