Un percorso a tappe. Questo è quello che Massimiliano Allegri ha delineato, dall’inizio – o quasi -, della sua nuova esperienza come allenatore della Juventus. Quasi, perché l’impressione è che, al momento del suo ingresso alla Continassa, il tecnico livornese avesse una consapevolezza diversa, dei punti di forza e di quelli di debolezza della rosa. La prima tappa è stata quella di ridare solidità alla squadra: stringere le maglie e riacquisire il piacere di difendere, come tante volte ha detto. Tappa che, a questo punto, si può dire raggiunta, nonostante permangano gli alti e i bassi. Tappa necessaria, per cominciare a lavorare su altri aspetti.
 
Dal mercato di gennaio, è uscita una Juventus rivoluzionata. I due nuovi acquisti, Vlahovic e Zakaria, hanno da subito fatto capire che il loro apporto ha un peso specifico importante, che può cambiare – anzi, ha già cambiato -, volto alla compagine bianconera. Una Juventus rivoluzionata, come dicevamo prima, ma che mostra ancora le debolezze della prima parte di stagione. La Vecchia Signora, infatti, dopo il gol del pari del Sassuolo, ieri sera, ha smesso di attaccare, si è arroccata nella propria metà campo, ha smesso di costruire gioco e ha prodotto errori tecnici in serie. Ma quella di difendersi in maniera così ostinata, e poco brillante, a dir la verità, è una richiesta di Allegri? No, e questa è la buona notizia.
 
OR LIVE, il post Juve-Sassuolo con Chirico e Corbo
Intervistato dalle televisioni, nel post Juventus-Sassuolo, Allegri ha indicato quei 25 minuti di blackout come il segno che di lavoro da fare ce n’è ancora molto. Il prossimo step di crescita, dopo quello della solidità – acquisita, come dicevamo -, e quello della finalizzazione, in parte risolto dall’arrivo di Vlahovic. Di più, Allegri ieri sera ha rilanciato: “Dopo il gol, dovevamo chiudere la partita, fare il 2 a 0 e il 3 a 0”. Parole confortanti, perché è l’allenatore a indicare l’elefante nella stanza, a esprimere a chiare lettere quale sia una delle criticità più gravi della squadra, che si trascinano da inizio stagione. E allora, adesso sotto con il lavoro, per salire l’ultimo gradino: a spingere c’è l’entusiasmo, finalmente ritrovato, di un ambiente che guarda adesso speranzoso al quarto posto in campionato, e oltre.