La notizia del giorno è che a segnare il gol della vittoria sia stato De Ligt, al suo primo acuto nella Juve. In precedenza aveva nuovamente toccato la palla con la mano nell’area bianconera, facendo pensare al rigore: è incredibile come riesca a essere protagonista di un episodio del genere in ogni partita. Rigore o meno, di sicuro davanti alla propria porta è un pericolo.
E' decisamente più forte, eppure per mezz’ora la Juve ha sofferto. Questione di testa. Il Torino è sceso in campo con il veleno addosso, smentendo chi sospettava che ci fosse una frattura profonda tra lo spogliatoio e Mazzarri: i granata hanno rispettato le indicazioni dell’allenatore, hanno aggredito i bianconeri fin dall’avvio dell’azione, li hanno messi in difficoltà. Hanno creato poco o nulla, ma hanno anche impedito che fosse la Juve a costruire azioni pericolose. E l’episodio più discusso della prima fase di gara è avvenuto proprio all’interno dell’area di Szczesny, per un tocco di mano di De Ligt - ancora lui - successivo a un colpo di testa di Belotti (11’). Rigore? Impossibile da dire, ormai c’è una tale difformità di giudizio che va bene qualsiasi decisione. Noi non lo avremmo fischiato, questo penalty, ma ci è sembrato più grave questo intervento rispetto a quello - punito con il rigore - della settimana scorsa a Lecce, quando la palla era stata deviata proprio davanti all'olandese da un avversario. Contraddizioni arbitrali.
Higuain ha impegnato Sirigu con una girata spettacolare appena cinque minuti dopo essere entrato in campo, e subito dopo ha messo sul piede di De Ligt il pallone del vantaggio 25’). Poi è stata una battaglia nella quale la Juve ha rischiato di cadere solo nell’azione successiva al gol, quando un tiro di Ansadi - deviato - per poco non ha ingannato Szczesny. Quindi ha solo dovuto gestire lo sterile furore granata, chiuso tra le proteste contro l'arbitro. Il quale forse non ha inciso sul risultato, ma è apparso inadeguato.
@steagresti
TORINO-JUVE, LE PAGELLE