Come racconta Gazzetta, la Juve non è un esempio di gioco d’attacco, ma il Lecce non tira mai in porta fino addirittura al 42’ del secondo tempo, nel disperato assalto finale: Hjulmand colpisce il palo. Sfortunato, ma non avrebbe meritato il pari. Perché, senza dover scomodare chissà quali aggettivi, in campo c’è ora una Juve più agile, offensiva, movimentista. Basta inserire Fagioli – appena 39’ giocati prima di ieri, più 20’ in Champions – per svoltare. L’azzurrino si piazza sul centrodestra, attira il pallone, smista il gioco e, al primo tocco, mette Cuadrado in zona tiro. Ora la Juve ha un punto di riferimento: uno molto più nel ruolo di play di Locatelli.