La fiducia a Massimiliano Allegri c'è ancora, lo ha spiegato l'amministratore delegato, Maurizio Arrivabene, prima del match contro il Maccabi Haifa e lo ha confermato il presidente, Andrea Agnelli, dopo la sconfitta. Una fiducia che però non può essere illimitata e che ha una data ben precisa dopo la quale questa potrebbe venire meno. Ovvero Novembre, quando ci sarà la sosta per il Mondiale. Allegri - come riporta Tuttosport - ha quindi otto partite (6 di campionato, 2 di Champions League) per invertire la rotta e sistemare una situazione che si è fatta molto complicata.  Al termine di questo filotto, che vede i bianconeri impegnati anche in big match come quello con Inter e Lazio in Serie A oltre alle sfide in Europa contro Psg e Benfica, la dirigenza valuterà come si è evoluta la situazione e deciderà se continuare con l'attuale tecnico o cambiare. Dall'altra parte, riporta il quotidiano, se le distanze dal quarto posto fossero ancora maggiori e la Juve fosse fuori anche dalle competizioni europee, la società potrebbe anche scegliere di continuare comunque con Allegri ritenendo la stagione ormai non più recuperabile ed evitando così ulteriori costi. 

Juve, ‘il problema non è solo Allegri’: Sarri e Pirlo non sono dello stesso avviso
In particolare, sono tre i capi d'accusa che vengono mossi ad Allegri e che dovrà risolvere già a partire dal derby contro il Torino. Il primo riguarda la mancanza di un gioco e quindi di una identità tattica. Poi c'è la questione dii non essere riuscito a trasmettere al gruppo uno spirito di squadra; un aspetto che lo stesso tecnico ha evidenziato parlando di passione e cuore. Infine, il tema della condizione atletica e di una preparazione fisica sbagliata, che ha portato fin qui tanti infortuni ma soprattutto condiziona i giocatori durante le partite, sempre in ritardo sulle seconde palle. Tre grossi problemi che Allegri a cui Allegri dovrà trovare una soluzione per arrivare alla sosta di metà Novembre con tutt'altro umore rispetto a quello attuale.